mercoledì 2 aprile 2014

SUNTO DI PEDAGOGIA ADOLESCENZIALE

Davide Fassola









Alle persone che ammiro


























A mo' di premessa

Sono tanti i misteri dell'Universo. La pedagogia è uno di questi. Ci sono sì i pedagoghi, ma, citando Daniel Pennac in Diario di scuola “Che pedagoghi eravamo quando non eravamo pedagoghi!”. Questo è il testo di un intero capitolo del libro.
Ci sono stati e ci sono tuttora diversi studiosi di pedagogia, ma molti suoi aspetti rimangono ancora celati nel mistero. Questo saggio non ha l'obiettivo di chiarire queste idee, ma di analizzare una situazione ed alcuni punti di vista.
Quale modo per scrutare meglio i pensieri di un ragazzo se non quello di guardare il suo account facebook? Tranne che per i ragazzi timidi i caratteri passano attraverso lo schermo traslucido e contribuiscono a creaci un'idea della persona in questione.
Chiaramente affidarsi solo ad una singola fonte, per quanto rilevante essa possa essere, non è certo sufficiente, Bisogna scavare più a fondo. L'unico modo è conoscere bene la persona designata per l'analisi.
In questo saggio verrà analizzata una persona che io stimo molto, e che venendo a conoscenza di quest'ultima mi si sono aperti nuovi orizzonti e per questo la devo ringraziare. Ci sono modi e modi. Io sarei assai felice se mi donassero un documento su di me scritto di getto, per pura ammirazione, o anche semplicemente una storia dedicata a me. Con il presente non sono sicuro di fare piacere alla persona, se io sapessi tutto di pedagogia forse potrei capirlo subito.
Mi piacerebbe scrivere quasi poetico, con un linguaggio colto e specifico, ma purtroppo le mie conoscenze non mi permettono di dare il meglio. Prego pertanto i signori lettori ad avere pazienza quando darò mostra dei miei pessimi difetti.
Arricchisco il testo di frasi informali per recuperare l'attenzione del lettore e rendere meno nojosa la mia scrittura.
Grazie per la comprensione,
l'autore
























Ruiz

Scusami, era solo una bat-tuta” facendo riferimento all'abito che indossavo.
Forse un bambino avrebbe riso, ma io no” rispose freddo ma non troppo lui.

Questo è un pezzo di discussione che mi è capitato questa sera. Io penso che per vivere con i leoni bisogna vivere da leoni. Così per adattarsi alle persone. Ma ci sono caratteri troppo differenti, che non possono essere in alcun modo messi a confronto e quindi le due persone non si possono adattare in maniera accondiscendente. A me spiace che io e Ruiz siamo fatti così, ma non me la sento di adattarmi in maniera tale da perdere la mia essenza.
Lui forse è una persona troppo intelligente per me. Si capisce dai suoi pensieri, dal suo modo di parlare, dalle cose che-banalmente- fa.
E se si scava un po' più a fondo possono emergere nuovi elementi, come già detto.
E allora a noi non ci resta che scavare. Ecco cosa scrive sul social Facebook.

anche se la vita è una sola bisogna fruttarla bene perchè non si vivrà per una seconda volta

Considerando che questa è la prima cosa che ha messo di sé su facebook, be', non è da tutti. Chiaramente non essendo di madrelingua italiana troveremo alcuni errori, ma non importa.
Si augura quindi di vivere una vita all'insegna della salute e del rispetto del tempo, dato che si vive una sola volta.
Citare qualcosa che lui pensa, anche in un banale discorso può rivelarsi un qualcosa di molto gradito. E questo vale con quasi tutte le persone. Come in tutte le cose non bisogna però eccedere.

è megli sprecare 1 mn della vita che la vita in un mn

Questo è un pensiero che ha pubblicato subito dopo il primo. Da esso, senza conoscere la persona che lo pensa, emerge che la vita va vissuta con calma, cioè che la vita non va vissuta in un minuto, mentre, conoscendo il soggetto, che ha pubblicato la frase subito dopo la prima, che augurava una vita piena di eventi, la frase cambia totalmente significato.
Questa è la prima applicazione pratica dei concetti che abbiamo fissato in questa “lezione”.

mia madre oggi mi hadetto "non ti voglio vedere piu davanti alla TV" e io le ho risposto "allora non guardarmi"

Qui invece abbiamo un episodio ironico, un ironia che poi questa persona andrà perdendo. L'ironia, purtroppo e menomale, è un elemento che cambia parecchio nel corso di singoli mesi. Ad esempio prendiamo il diario di Anne Frank. In questo una parte narra delle liti di Anne con la sorella e delle sue rime mestruazioni. Più avanti commenterà quello che ha scritto come immorale e si vergognerà di averlo scritto. Quindi non solo l'ironia varia. Nei soggetti più intelligenti vi è una tendenza a cambiare spesso nel corso del tempo, ma per concetti propri, non per le influenze subite, o meglio: non sempre.


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